Giovanni March nasce il 2 febbraio 1894 a Tunisi da genitori livornesi. Rientrato in Italia entra in contatto con artisti come Plinio Nomellini, Giovanni Bartolena e Mario Puccini. Nel 1920è tra i fondatori del Gruppo Labronico.
Dopo varie esposizioni di successo a Milano, Firenze, Nizza e Parigi dove si trasferì, la sua pittura assume tonalità chiare, colori morbidi e vibranti distribuiti su spazi sempre più larghi. Mossa da un impeto interiore e dal linguaggio della tradizione macchiaiola, la sua creatività sviluppò un gusto e una tecnica personali nell’uso del colore e nel senso di osservazione.
Si nota il suo interesse a rinnovarsi: il divisionismo, la conoscenza diretta dei modelli francesi contemporanei e il fauvismo ricorrono nelle sue nature morte e nei paesaggi dalle atmosfere sospese e dai colori accesi, squillanti dove lentamente i dettagli si perdono per lasciare posto all’essenziale. Egli affermò: ”se ti senti arrivato vuol dire che avevi poca strada da fare”.
Giovanni March nasce il 2 febbraio 1894 a Tunisi da genitori livornesi. Rientrato in Italia entra in contatto con artisti come Plinio Nomellini, Giovanni Bartolena e Mario Puccini. Nel 1920 è tra i fondatori del Gruppo Labronico.
Dopo varie esposizioni di successo a Milano, Firenze, Nizza e Parigi dove si trasferì, la sua pittura assume tonalità chiare, colori morbidi e vibranti distribuiti su spazi sempre più larghi. Mossa da un impeto interiore e dal linguaggio della tradizione macchiaiola, la sua creatività sviluppò un gusto e una tecnica personali nell’uso del colore e nel senso di osservazione.
Si nota il suo interesse a rinnovarsi: il divisionismo, la conoscenza diretta dei modelli francesi contemporanei e il fauvismo ricorrono nelle sue nature morte e nei paesaggi dalle atmosfere sospese e dai colori accesi, squillanti dove lentamente i dettagli si perdono per lasciare posto all’essenziale. Egli affermò: ”se ti senti arrivato vuol dire che avevi poca strada da fare”.